mercoledì 27 settembre 2017

Tombili e il mistero della statua scomparsa (poi ricomparsa)

Nel post di ieri, Enrico zio ha lasciato questo commento "Questa storia mi ha fatto ricordare il gatto Tombili probabilmente un randagio, celebre nelle strade d’Istanbul, anche lui immortalato in una statua che lo ritrae nella sua posa preferita."
Curiosa...come un gatto...sono andata a cercare e ho trovato la sua storia risalente all'anno scorso: amava starsene disteso e rilassato, Tombili, gatto di quartiere della città di Istanbul. Appoggiato sul marciapiede, nutrito e coccolato dai passanti, era diventato una celebrità: le sue foto avevano fatto il giro del mondo. Era difficile vederlo correre e saltare, preferiva passare le sue giornate disteso o seduto. Così, quando è morto, gli abitanti hanno deciso di onorarlo.
Al suo posto, ora, c'è una statua di bronzo che lo ritrae nella sua tipica posizione rilassata. http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/05/foto/istanbul_una_statua_in_onore_di_tombili_il_gatto_amante_del_relax-149157487/1/#1

Continuando la mia ricerca di notizie mi ha molto rattristato che "Ignoti hanno brutalmente divelto dal marciapiede la statua che la città turca di Istanbul aveva dedicato - neanche un mese fa, con una colletta online - a un suo gatto randagio battezzato Tombili divenuto popolarissimo in Rete grazie a una foto che lo riprendeva appoggiato al ciglio della strada in una posa quasi umana, e deceduto a fine agosto. L'omaggio è stato staccato dal piedistallo da qualche balordo che pensa di aver fiutato un affare, depredando un'opera considerata già cult, meta di turisti e animalisti. e che vediamo qui filmata in strada appena qualche giorno fa." http://www.youreporter.it/video_Istanbul_rubata_statua_del_gatto_Tombili_e_durata_un_mese in questo link trovate anche il video della statua
.....ma poi....proseguendo la ricerca...evviva evviva la statua è stata rimessa al suo posto! leggete qui: http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2016/11/09/turchia-a-istanbul-rubata-la-statua-in-memoria-di-tombili-il-gatto-star-del-web/?refresh_ce=1

martedì 26 settembre 2017

Una statua per ricordare il gatto che viveva in un supermercato inglese


 Per sei anni consecutivi il gatto Brutus ha vissuto all’interno di un supermercato inglese della catena Morrisons nel comune di Saltney, che si trova nel Regno Unito. 
Il gatto ha vissuto tutte le vicende giornaliere di questo supermercato e ci è voluto poco tempo per diventare una notorietà in quel paese nel cuore del regno britannico. Il gatto era stato accolto dai proprietari del supermercato sei anni prima, e quello che sembrava il gioco di un giorno è diventato invece subito un’abitudine che ha reso il bel Brutus uno di famiglia: i proprietari del market hanno visto di buon grado la possibilità che all’interno del loro negozio vivesse un gatto, anche perché questa simpatica presenza avrebbe fidelizzato sempre di più la loro clientela. 
Il gatto Brutus è stato amato ben presto anche dai commessi presenti nel supermercato, rendendolo un loro compagno di lavoro a tutti gli effetti; i clienti, perlomeno la maggior parte di essi, amavano carezzare ogni tanto Brutus, trascorrendo un momento spensierato e rilassante con lui, oltre a “consigliare” a modo suo gli acquisti da far effettuare i clienti. 
Brutus era qualcosa di più che uno di famiglia. Il gatto è scomparso lo scorso 16 gennaio 2017 a causa di una brutta malattia, una patologia renale congenita e incurabile che ha portato alla morte Brutus in poco tempo.
Lo sconforto ha frustrato tutti coloro che all’interno di questo supermercato vivevano, lavoravano e facevano acquisti; la memoria del bel gatto non doveva andare persa ed i proprietari del negozio hanno preso una singolare quanto “doverosa” iniziativa. I proprietari del supermercato hanno fatto scolpire una statua in legno che assomigliasse in tutto e per tutto all’amato Brutus; realizzata dall’artista locale Jane Robbins, la statua si trova nei pressi delle casse del supermercato e l’affetto del paese di Saltney era talmente forte che una collettà ha ottenuto una cifra di cinquemila sterline con le quali è stata realizzata l’opera d’arte e, con ciò che è rimasto, sono state aiutate alcune associazioni animaliste locali.

fonte:http://news.fidelityhouse.eu/natura-animali/una-statua-commemora-un-gatto-che-viveva-in-un-supermercato-300391.html

mercoledì 13 settembre 2017

Fermiamo la caccia subito !


Decine di specie di uccelli e mammiferi si trovano in gravissima difficoltà a causa della siccità e degli incendi di questa estate. Ma nonostante tutto la stagione di caccia, approfittando delle preaperture, è cominciata il 2 settembre.
La situazione è decisamente critica (lo conferma anche l’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale): il 2017 è stato caratterizzato da temperature massime molto elevate e lunghi periodi senza acqua che hanno determinato in tutta Italia un grave stress in molti ecosistemi. 
A tutto questo si aggiunge il disastro di un’estate segnata da continui incendi che hanno devastato 85.000 ettari di territorio italiano. Il fuoco ha bruciato la bellezza del nostro paese. 
Per questo motivo la Lipu ha chiesto un’ordinanza urgente del Consiglio dei Ministri che cancelli la stagione venatoria 2017/2018 e permetta agli animali selvatici italiani e al territorio di riprendersi.
La situazione è molto grave e non c’è tempo da perdere.
Il governo Gentiloni sembra essere sordo alle sollecitazioni di tantissimi italiani e alla sofferenza della natura, per questo motivo la Lipu ha deciso di diffidare il Governo chiedendo un intervento urgente. Un atto molto forte, ma giusto e indispensabile.

Se vuoi aiutare la LIPU con una donazione puoi farlo  cliccando QUI 

lunedì 11 settembre 2017

La capra di Pinerolo

Una capretta innocente è riuscita a tenere in ostaggio un intero paese per ben 5 giorni. Come? Occupando il cimitero, seminando panico e impedendo le visite. 
Accade a Pinerolo, in provincia di Torino, dove l’animale è stato catturato dopo un lungo inseguimento. La capretta si era barricata nel cimitero della città e per giorni ha vagato fra le tombe e le persone che facevano visita ai propri cari. In tanti, fra paura e curiosità, avevano tentato di avvicinarla, ma lei era sempre fuggita. 
Per cercare di prenderla le autorità locali sono state costrette a chiudere il campo santo e per 5 giorni la capretta ha tenuto in scacco Pinerolo, con i cittadini che attendevano di capire con il fiato sospeso cosa sarebbe accaduto. 
Per volere del Sindaco, Luca Salvai, è stata decisa la chiusura del cimitero, mentre fuori dalla struttura è stato affisso un cartello indirizzato ai cittadini con scritto: “Si comunica che il cimitero sarà chiuso per consentire la cattura di un animale presente all’interno dello stesso”. 
Un veterinario e il proprietario della capretta, si sono messi all’opera per tentare di catturarla. “Abbiamo messo delle reti e delle esche preparate col sale” hanno spiegato e, dopo tanta fatica ed una lunga attesa, l’animale è stato finalmente preso. In seguito alla cattura sono emersi i retroscena della fuga di questa capretta ribelle che non aveva alcuna intenzione di tornare a casa. 
“Siamo a quasi un chilometro di distanza dal cimitero – ha raccontato il proprietario -, c’è il torrente Lemina che ci separa, eppure la capra è entrata qui dentro. Tutta colpa di due cani randagi che l’hanno fatta scappare. Con lei erano fuggite due pecore ma le abbiamo recuperate subito. Questa capra invece ci ha fatto disperare”.
 Dopo la rocambolesca fuga la capretta è tornata nella cascina di Pinerolo, ma c’è già chi è pronto a giurare che potrebbe presto cercare nuovamente la libertà tanto agoniata. 

fonte: http://www.supereva.it/capra-che-ha-tenuto-ostaggio-intero-paese-5-giorni-42880

mercoledì 6 settembre 2017

Petizione: no alla caccia di marmotte in Alto Adige


Per diversi anni la provincia di Bolzano ha accusato le marmotte di danneggiare il territorio in montagna, loro habitat. Nonostante che le marmotte fossero una specie protetta, diverse centinaia di animali sono state abbattute comunque ogni anno previa emissione di decreti insostenibili dinanzi al TAR. Ora che la provincia di Bolzano ha ottenuto da Roma il via libero per la gestione autonoma della caccia (anche di specie protette), la Provincia non dovrà più temere le Associazioni animaliste, avendo l’accordo pattuito, eliminato la procedura prima in corso. 
Detto ciò, già a breve, la provincia di Bolzano gestirà l’abbattimento in piena libertà parlando già ora di 1.400 animali da cacciare ogni anno.
 Ritenendo la caccia alle Marmotte del tutto ingiusto e di cattivo gusto, proponiamo questa petizione al fine di tutelare gli animali e di evitare che la provincia di Bolzano autorizzi l’abbattimento delle Marmotte. 

Firma anche tu la petizione di Richard Steinmann e diffondila: a questo link QUI

venerdì 1 settembre 2017

Come un piccolo riccio può cambiarti la vita

Nel post precedente vi ho suggerito alcune Onlus o Associazione, ma ce n'è un'altra che merita la vostra attenzione: ovvero il Centro di recupero Ricci "La Ninna" sezione staccata del CRAS di Bernezzo(Cuneo).

Il Centro di recupero ricci "La Ninna" è stato fondato circa 3 anni fa  da Massimo Vacchetta che da oltre 20 anni esercita la libera professione di veterinario nel settore dei bovini.

Un giorno, casualmente, si imbatte in un  piccolissimo riccetto nato da poco, orfano, con minuscoli aculei bianchi e morbidi sulla schiena...pesa solo 25 grammi e pigola piano, di fame, di solitudine. Scatta così una molla che avvicina il veterinario al riccetto (che si svelerà poi essere una riccetta cui darà il nome Ninna) e, pian piano, fra mille attenzioni e cure, cresce e diventa giocherellona, dispettosa, affettuosa ... ma la riccetta è anche un animale selvatico che ha bisogno della sua libertà, la gabbia le va sempre più stretta, Ninna reclama la vita libera nei boschi e verrà anche per lei quel giorno!
Massimo Vacchetta, con l'aiuto di Antonella Tomaselli, racconta in un libro dal titolo "25 grammi di felicità"  lo straordinario incontro che lo ha aiutato a superare un periodo di crisi e gli ha dato un nuovo scopo : creare un centro di recupero per ricci e aiutare questi animaletti in difficoltà. Questo centro si chiama "La Ninna", in onore della piccola riccetta. Dopo di lei sono tanti i ricci che veranno ospitati: feriti, maltrattati, trovati per caso, soli, curati con tanto amore e dolcezza, ognuno con la sua storia.
Vi assicuro che è un libro che si legge d'un fiato, commuovente, c'è tanto da imparare anche da un piccolo riccio, io stessa non avrei mai pensato a loro in questo modo, ogni creatura è speciale!

(Foto dal loro sito Facebook)